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No al carbone a Porto Tolle

Il WWF esprime netta contrarietà all’ipotesi d’accordo tra Regione Veneto e Ministero dello Sviluppo Economico, o meglio tra il presidente Zaia e il ministro Zanonato, per dare il via libera alla Centrale a carbone di Porto Tolle, una…

Il WWF esprime netta contrarietà all’ipotesi d’accordo tra Regione Veneto e Ministero dello Sviluppo Economico, o meglio tra il presidente Zaia e il ministro Zanonato, per dare il via libera alla Centrale a carbone di Porto Tolle, una decisione in contrasto con la prospettiva dell’economia verde e decarbonizzata, gli interessi delle attività economiche (turismo, pesca, agricoltura, ecc) di una larga fetta della Valle Padana e  le politiche di tutela del clima e della salute. In contrasto anche con la Strategia Energetica Nazionale approvata con decreto del predecessore di Zanonato, ma figlia dello stesso sottogreterio riconfermato, Claudio De Vincenti.

“E’ incredibile che le convergenze si raggiungano non sulle prospettive e sugli obiettivi condivisi forieri di futuro e benessere, ma sui veleni promossi dalle lobby più retrive, a danno della salute di cittadini e ambiente – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. Vogliamo pensare che il ministro Zanonato abbia finora ascoltato solo gli usuali interlocutori del Ministero dello Sviluppo Economico, i portatori di passato; sarebbe il caso, invece, che ascoltasse i portatori di futuro, le associazioni ambientaliste, gli operatori economici della Green Economy, il tessuto produttivo innovatore e coraggioso. Se, come ha dichiarato il ministro riprendendo una canzone di Mercedes Sosa, Todo Cambia(1), tutto deve cambiare, che cambi per davvero. E allora, lasci perdere i fossili che stanno conducendo il Pianeta nel baratro, e insieme con loro le utilities (definite da agenzie qulificate “dinosauri”) che invece di cambiare in vista dell’energia del futuro, cercano di percorrere sempre le stesse strade. Ci piacerebbe che il ministro Zanonato si ricordasse della sua provenienza veneta ripensando al convegno “Green economy: le politiche, gli attori, le opportunità per un futuro sostenibile”  da lui promosso come sindaco di Padova, e non per fare questo tipo di accordi ‘neri come il carbone’ con il presidente veneto Zaia. Invitiamo il ministro anche a prendere visione del numero enorme di centrali inutili e sottoutilizzate che ci sono in Italia, un Paese che ha una capacità produttiva già doppia rispetto al massimo picco di domanda mai raggiunto. E’ urgente che il Ministero dell’Ambiente cancelli ogni altra autorizzazione, promuovendo la sostituzione di quelle che usano i combustibili più sporchi (carbone in primis) con l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili”.

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