Un appello del WWF è stato inviato ai parlamentari: l’associazione chiede di abrogare le norme che prevedono la realizzazione di una nuova centrale a carbone nel Sulcis. L’impianto sarà dotato di un impianto di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), da realizzarsi con una gara, autorizzata dal decreto legge cosiddetto “Destinazione Italia” (commi 12, 13 e 14 dell’art. 1 del dl 145/2013) che è stato votato definitivamente a Palazzo Madama.
Per il WWF si tratta dell’ennesima scelta sbagliata, una nuova cattedrale nel deserto da realizzare a carico dei cittadini e dell’ambiente, in contrasto con le valutazioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (secondo la quale in Sardegna non si prefigura la necessità di sostegni specifici allo sviluppo di capacità produttiva) e della Commissione Europea, che il 20 novembre ha aperto una procedura d’infrazione verso l’Italia perché il progetto non garantisce condizioni paritarie di concorrenza sul mercato.
“Un impianto sperimentale non giustificato dalle esigenze energetiche del Paese, che peserà nei prossimi 20 anni sulle bollette energetiche di 60 milioni di euro l’anno, per un totale di 1,2 miliardi di euro, costituendo un vero e proprio aiuto di Stato a vantaggio di un’iniziativa produttiva fallimentare. Davvero una pessima eredità, quella dell Governo Letta”, commenta il WWF Italia. L’impianto verrebbe infatti premiato con 30 euro (rivalutati annualmente) per ogni MWh che produrrà, per 20 anni e fino a un massimo di 2.100 GWh annui: quindi 60 milioni annui di incentivi, per un totale di 1,2 miliardi nell’intero periodo.
Il WWF Italia ricorda infine che l’operazione cattura e stoccaggio del carbonio si sta dimostrando estremamente costosa e i risultati sono deludenti. Il totale dei progetti di impianti con cattura di CO2 è sceso dai 72 del 2012 ai 65 del 2013 per la rinuncia a diversi progetti, come segnalato nel Report 2013 dell’associazione mondiale per la Carbon Capture and Storage (CCS).
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