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Obiettivo consumo suolo zero

Parte la sfida per raccogliere un milione di firme dei cittadini europei, presentata oggi a Terra Madre la task force che coordinerà la petizione in Italia “Se davvero vogliamo che l’obiettivo del consumo di suolo “zero” al 2050…

Parte la sfida per raccogliere un milione di firme dei cittadini europei, presentata oggi a Terra Madre la task force che coordinerà la petizione in Italia

“Se davvero vogliamo che l’obiettivo del consumo di suolo “zero” al 2050 indicato dal VII programma d’azione europea sull’ambiente diventi realtà è il momento di passare all’azione sia in Europa che in Italia”. Lo dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi da Torino dove partecipa al lancio della della campagna Salvailsuolo presentata oggi a Torino dal palco di Terra Madre e promossa dalla coalizione People4Soil che ha l’obiettivo di raccogliere 1 milione di firme di cittadini europei per fermare il consumo e il degrado del suolo attraverso una proposta di legge europea di iniziativa popolare (ECI, Iniziativa dei Cittadini Europei). In Italia la raccolta firme nell’ambito della Campagna Salvailsuolo sarà coordinata da una task force di associazioni che per 12 mesi collaboreranno per sostenere l’iniziativa dei cittadini europei (ECI): ACLI, Coldiretti, FAI, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF, insieme al più vasto coordinamento italiano di associazioni aderenti.

“La Commissione europea ha redatto la prima comunicazione Verso una strategia tematica per la protezione del suolo nel 2002. Nel 2006 ha impostato una bozza di Direttiva, poi abbandonata nel 2014. In Italia il primo disegno di legge sul consumo del suolo e la tutela dei terreni agricoli è arrivata in Parlamento alla fine del 2012. Dopo essere stato riproposto e integrato nel 2013, il disegno di legge non solo è ancora ancora in discussione ma e stenta a delineare un quadro di regole e strumenti che realmente efficaci – continua la presidente del WWF -. La proposta di legge popolare europea è un potente stimolo all’azione e per far sì che il blocco che si è creato rispetto a questo tema fondamentale per il futuro dell’Italia e dell’Europa venga finalmente superato”.

“Il suolo è una risorsa non rinnovabile e un bene comune, che svolge funzioni vitali per l’ecosistema, la produzione alimentare, la conservazione delle risorse idriche, lo stoccaggio de carbonio: contenerne il consumo è fondamentale non solo per limitare il rischio idrogeologico ma anche per garantire la resilienza dei sistemi naturali e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici. E’ importante, quindi, che si rilanci il percorso di una normativa quadro comunitaria, di una direttiva europea che stabilisca una volta per tutte come il suolo sia una risorsa strategica per assicurare la sicurezza alimentare, la tutela della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici, così come viene enunciato nella proposta di legge popolare europea lanciata oggi a Torino”, spiega Donatella Bianchi che conclude: “E’ da dieci anni che noi Europei diciamo di esserne consapevoli: ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”.
II WWF ricorda che nel 2020 l’80% dei cittadini europei risiederà nelle aree urbane (oggi è il 75%) e che quindi c’è bisogno di un’un’urgente inversione di tendenza, a cominciare in Italia dalla Pianura Padana, l’area più dinamica e più vicina dell’Europa del nostro Paese, dove la superficie urbanizzata pro capite è di 719 metri quadrati per abitante, il doppio della media italiana ed europea, secondo i dati elaborati dal gruppo di lavoro dell’Università dell’Aquila sul consumo del suolo che da anni collabora col WWF.

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