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Aziende ancora lontane dagli obiettivi di sostenibilità

L’edizione 2021 del report di valutazione del WWF Palm Oil Buyers Scorecard rileva come le aziende più influenti al mondo non riescano ancora a intraprendere azioni realmente trasformative per contrastare i danni della produzione insostenibile di olio di palma sia sugli habitat naturali prioritari sia sulle persone che da essi dipendono. Nessuna azienda, nella classifica 2021, ha ottenuto il punteggio massimo, il che dimostra come in tutti i settori e mercati dell’industria dell’olio di palma debbano urgentemente essere intraprese efficaci strategie e azioni per creare catene di approvvigionamento che proteggano le foreste, gli ecosistemi e le comunità locali.

227 le imprese esaminate

Questa sesta edizione del rapporto di valutazione esamina un totale di 227 aziende tra rivenditori, produttori e aziende del settore ricettivo in merito ai loro impegni e azioni in favore di un’industria sostenibile dell’olio di palma. Le Scorecard 2021 sono ad oggi l’edizione più globale, con aziende di cinque continenti – Europa, Nord America, Asia, Africa e Australia – e molto rappresentative tra cui Carrefour, IKEA, L’Oréal, McDonald’s, Nestlé e Walmart.

Nonostante gli obiettivi definiti da tempo da molte aziende per eliminare entro il 2020 la distruzione della natura dalle proprie filiere di approvvigionamento di olio di palma, la vasta maggioranza delle aziende non ha ancora intrapreso sufficienti azioni per rispettare gli impegni presi – ottenendo così, nella nuova valutazione del WWF, una media di 13,2 punti su 24. Le prime cinque migliori aziende sono risultate essere Coop Svizzera, la multinazionale italiana Ferrero, specializzata in prodotti dolciari, l’azienda di arredamento IKEA, il britannico John Lewis Partnership e la multinazionale statunitense del settore agroalimentare Mars Inc.

La metà delle aziende non usa olio di palma 100% sostenibile

Le Scorecard rilevano anche come la metà delle aziende valutate non si approvvigioni ancora di olio di palma 100% sostenibile certificato RSPO e come solo un quarto abbia sistemi di verifica dei fornitori sul rispetto dei requisiti di sostenibilità dichiarati. Questo nonostante la crescente domanda di prodotti sostenibili da parte dei consumatori – anche nei mercati dei paesi emergenti – e il rischio reputazionale dovuto alla mancanza di trasparenza.

C’è un’enorme opportunità per le aziende di intraprendere azioni rapide e significative verso la sostenibilità dell’industria dell’olio di palma. Quattro aziende valutate nell’edizione 2021 – John Lewis Partnership, Beiersdorf AG, Arla Foods e Estée Lauder Companies – hanno scalato la classifica rispetto ai risultati del 2020, dimostrando come sia effettivamente possibile migliorare e dovrebbero diventare un esempio per altre aziende. Il potenziale di azioni rapide ed efficaci sulla sostenibilità dell’olio di palma non è mai stato così chiaro.

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