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Petrolio nel Virunga, WWF denuncia Soco

Il WWF ha presentato oggi una denuncia secondo la quale la compagnia petrolifera britannica Soco International PLC ha violato gli standard internazionali di responsabilità sociale. Secondo il WWF, nel corso delle attività esplorative della compagnia Soco all’interno e…

Il WWF ha presentato oggi una denuncia secondo la quale la compagnia petrolifera britannica Soco International PLC ha violato gli standard internazionali di responsabilità sociale. Secondo il WWF, nel corso delle attività esplorative della compagnia Soco all’interno e intorno al Parco Nazionale del Virunga, l’azienda ha violato le disposizioni relative ai diritti ambientali e umani dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (OCSE) in merito alle linee della politica economica per le imprese multinazionali. Firma la petizione Virunga SOS petrolio, per proteggere gli ultimi gorilla di montagna.

Le operazioni della compagnia Soco stanno mettendo a rischio le persone, gli animali e l’intero habitat del Virunga. L’unico modo affinché la Soco torni a rispettare le linee guida dell’OCSE è quello di porre fine a ogni genere esplorazione di beni nel Virunga – dichiara Isabella Pratesi direttrice Conservazione Internazionale del WWF Italia. Chiediamo alla compagnia di interrompere immediatamente le sue attività”.

Si presume che la compagnia Soco abbia utilizzato le forze di sicurezza dello Stato per intimidire gli avversari e durante le consultazioni della comunità non abbia rivelato informazioni fondamentali sui possibili impatti ambientali e sulla salute delle sue esplorazioni. Inoltre, il contratto della società contiene una clausola che la sottrae in modo efficace da leggi future volte a tutelare i diritti umani e dell’ambiente.

La valutazione dell’impatto realizzata dalla compagnia Soco stessa mostra che l’esplorazione di petrolio potrebbe causare inquinamento, danneggiare l’habitat e favorire il bracconaggio in questo fragile ecosistema. Potrebbe anche nuocere alla salute dei residenti e degli animali e danneggiare le risorse naturali da cui dipendono 50.000 persone.

Il Parco Nazionale del Virunga è l’area protetta più ricca di biodiversità in Africa e uno dei più antichi siti individuato come World Heritage – ovvero come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il Comitato dell’UNESCO sostiene che l’esplorazione di petrolio vada contro la Convenzione del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e ha chiesto l’annullamento di tutti i permessi di esplorazione di petrolio nel Virunga. Per questo il WWF ha avviato una campagna globale campagna globale per proteggere il Parco dall’estrazione di petrolio e chiedere alla compagnia Soco di abbandonare i suoi piani di esplorazione petrolifera e in tutti gli altri siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

“Nominando il Virunga come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il governo della Repubblica Democratica del Congo (RDC) si è impegnato giuridicamente con la comunità internazionale per la conservazione del parco per le generazioni future”, afferma OCSE del WWF. Con l’ingresso nel Parco per l’esplorazione petrolifera, la compagnia Soco ha violato le linee guida dell’OCSE sollecitando il rispetto delle leggi nazionali e dei trattati internazionali, continua Isabella Pratesi.

La parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, dove si trova il Parco Nazionale del Virunga, è una zona di conflitto. Sia l’OCSE che le Nazioni Unite raccomandano le imprese che operano in settori di governance debole di essere attenti soprattutto a garantire che le loro operazioni non compromettano i diritti umani. La compagnia Soco non ha fornito alcuna prova di aver intrapreso adeguate misure per salvaguardare i diritti umani.

Le linee guida dell’OCSE si applicano a tutte le imprese multinazionali che operano in o da paesi aderenti. Il Regno Unito è uno dei membri fondatori dell’OCSE, istituito dai governi nel 1961 per promuovere il benessere economico e sociale a livello mondiale. Un recente dossier WWF, “Il valore economico del Virunga” ha scoperto che il Parco Nazionale del Virunga potrebbe valere 1,1 miliardi di dollari all’anno se sviluppato in modo sostenibile e potrebbe essere la fonte di 45.000 posti di lavoro permanenti per i residenti.

Da anni il WWF porta avanti in questo delicatissimo e tormentato territorio programmi mirati soprattutto a dare un futuro sostenibile alle popolazioni locali, futuro che passa attraverso un uso inteligente e duraturo delle risorse naturali. Lo sviluppo legato al petrolio porterà conflitti, corruzione, malattie riempiendo le tasche dei soliti noti.

“E pensare che negli ultimi anni – aggiunge Isabella Pratesi – eravamo riusciti a lavorare con le comunità del posto, coinvolgendole in una miriade di piccoli e grandi progetti di cui potevano beneficiare tutti. Abbiamo inventato con loro  sistemi a basso consumo di energia e basso impatto sulla deforestazione, programmi di educazione ambientale, abbiamo ripianto migliaia di ettari di foresta, abbiamo arricchito i programmi scolastici con una particolare attenzione all’ambiente, abbiamo facilitato l’imprenditoria locale trovando modi  innovativi per gestire in modo intelligente le loro grandi risorse naturali, fra cui il turismo sostenibile e la pesca estensiva”.

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