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Semestre: investire sui settori verdi per uscire dalla crisi in Europa

In occasione della riunione informale dei ministri UE del lavoro e ambiente a Milano il WWF indica la sua ricetta per Crescita e Occupazione verdi: Investire nei settori verdi porta ad una triplicazione della crescita occupazionale per ogni euro…

In occasione della riunione informale dei ministri UE del lavoro e ambiente a Milano il WWF indica la sua ricetta per Crescita e Occupazione verdi: Investire nei settori verdi porta ad una triplicazione della crescita occupazionale per ogni euro investito (320%)

L’attuale crisi di sistema in Europa richiede il coraggio di puntare decisamente su scelte verdi nelle politiche economiche ed occupazionali che consentano, prima di tutto, di investire in 4 settori chiave e innovativi: 1. energie rinnovabili, 2. trasporti sostenibili, 3. efficienza energetica degli edifici, 4. gestione della Rete Natura 2000 (ovvero dei servizi ecosistemici forniti dai sistemi naturali).

Richiede inoltre l’eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente (in particolare nei settori dei trasporti, dell’energia e dell’agricoltura) e il passaggio da una tassazione sul lavoro ad una tassazione ambientale selettiva sui consumi (basata sull’uso efficiente delle risorse) e che penalizzi le attività  e i prodotti inquinanti.

E’ questa la ricetta che il WWF propone nel suo Position Paper  che contiene le richieste alla Presidenza del Consiglio della Unione Europea, insieme a coerenti e decise scelte sul pacchetto clima ed energia al 2030 

Nel giorno in cui si svolge la riunione informale congiunta dei ministri del lavoro e dell’ambiente a Milano su “Green Growth and employment”, il WWF ricorda come investire nei settori verdi porti ad una triplicazione della crescita occupazionale per ogni euro investito (320%).

Questo è quanto emerge dallo studio “Occupazione verde per il futuro” condotto dalla società di ricerca GHK Consulting che già nel 2011, per il WWF (ed altre associazioni di rilevanza internazionale) aveva valutato quali ricadute positive si potrebbero avere spostando parte delle risorse finanziarie europee, destinate agli investimenti tradizionali nell’ambito della politica di coesione e della politica agricola comune e indirizzandole, nel nuovo periodo di programmazione 2014-2020, ad investimenti nei 4 settori chiave: energie rinnovabili, trasporti sostenibili, risparmio energetico negli edifici, conservazione della Rete Natura 2000 (le aree protette tutelate dall’Europa).

Nel Position Paper del WWF  chiede al Governo italiano di puntare nell’ambito della Strategia Europa 2020 (in revisione proprio nel semestre italiano) ad un target di efficienza nell’uso delle risorse minimo del 3% (oggi è del 2%) e a politiche che consentano di conseguire pienamente gli obiettivi ambientali con misure concrete

Per ciò che riguarda Clima e Energia il WWF ritiene che sia necessaria una scelta decisa che contempli il sostegno alle fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico, ma anche lo sfruttamento dell’energia prodotta dalle maree e la geotermia sostenibile), al risparmio e all’efficienza come unica strada che può portare l’Europa ad aprire nuovi mercati competitivi su scala globale, avendo come obiettivo il 95% di decarbonizzazione del settore energetico.

Nel settore dei Trasporti bisogna passare dagli spostamenti aerei  e dal trasporto su gomma a vettori più sostenibili (quali le ferrovie e i trasporti pubblici urbanI, dove si concentra la maggior parte della domanda di mobilità), in modo da fornire un utile servizio all’economia e all’ambiente, considerato che i trasporti contribuiscono in Europa al 21% (al 26% in Italia) delle emissioni europee di CO2 (+23% tra il 1990 e il 2009).
Puntare sull’Efficienza energetico degli edifici, oltre ad essere un volano importante per il settore edile oggi in difficoltà, consente di ristrutturare un patrimonio edilizio europeo responsabile del 59% del totale dei consumi energetici della UE (dati 2010 comprensivi dei consumi delle utenze domestiche e del terziario). Intervenire sulla Rete Natura 2000  consente di valorizzare l’ampia gamma di servizi offerti dagli ecosistemi come il turismo e il tempo libero, il mantenimento dei regimi idrici e della qualità dell’acqua, la rigenerazione del suolo, la qualità dell’aria, l’equilibrio idrogeologico.

Il WWF ricorda nelle sue richieste al Governo italiano per una nuova Europa che negli ultimi 30 anni alla crescita del PIL non sono corrisposte scelte efficaci ed eque per ciò che riguarda la ricchezza prodotta e distribuita, ciò implica che bisogna ripensare con urgenza e in maniera radicale il nostro modo di valutare il progresso e il benessere dell’Unione Europea con indicatori che consentano di misurare la qualità della vita, la coesione sociale, lo sviluppo umano, il valore della stabilità climatica, della biodiversità e degli ecosistemi,  con scelte che sappiano, in conclusione, contabilizzare e dare valore al nostro capitale naturale.

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