Pandanews

Ancora bracconaggio nel Delta del Po

Grazie all'impegno di volontari e forze dell'ordine emergono stragi di uccelli migratori, utilizzo di strumenti vietati e munizioni proibite

La denuncia del WWF Rovigo

Sacche e lagune costiere del Delta del Po sono Zone a Protezione Speciale inserite nel sistema MAB Unesco, e godrebbero di stringenti regimi di tutela, di cui l’attività venatoria, pur consentita, dovrebbe tenere conto. Ma il video del WWF Rovigo racconta altro. La denuncia è stata ripresa dal consigliere regionale Andrea Zanoni nella sua interrogazione parlamentare.

“Le recenti cronache ci dimostrano – scrive Zanoni – che l’area del Delta del Po, malgrado le promesse della Regione per una battaglia di contrasto, rimane una delle zone ‘black spot’, ovvero di intenso bracconaggio. Una classificazione messa nero su bianco nel Piano Nazionale Anti Bracconaggio, approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, emerge e accade di tutto, tra stragi di uccelli migratori e utilizzo di strumenti vietati e munizioni proibite”.

“Chiediamo di sapere lo stato dell’arte rispetto agli obiettivi assunti e alle altre azioni di contrasto al bracconaggio elencate dalla Giunta regionale nella delibera dello scorso aprile. Una seconda interrogazione riguarderà una vicenda che è emersa con tanto di video realizzato dai volontari della Sezione WWF di Rovigo, relativa all’utilizzo in diversi appostamenti di caccia alle anatre migratrici, lo scorso 12 novembre presso Laguna Vallona, di richiami elettroacustici vietati dalla legge e sanzionati penalmente, ovvero di competenza della magistratura”.

Il video del WWF Rovigo

Zanoni conclude con queste parole: “Drammaticamente, si assiste ad uno stato di totale illegalità. Questo a causa di vigilanza sottodimensionata, realizzata con imbarcazioni vetuste. Da anni, in sede di bilancio, chiedo un aumento adeguato di risorse per la Polizia Provinciale, ma senza una risposta adeguata da parte della Giunta. Invece assistiamo ad omissioni gravi che hanno il sapore del conflitto di interessi”.

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