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Bracconieri fermati nell'Oasi WWF di Lago Preola a Mazara

Due uomini sono stati trovati in possesso di armi da fuoco, visori termici, ottica di precisione e strumenti per richiamare gli animali

Operazione condotta dai Carabinieri forestali

I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo Cites, con il supporto dei militari dei Distaccamenti Cites di Trapani e Punta Raisi, hanno concluso un’importante operazione contro il bracconaggio nella “Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi” di Mazara del Vallo (TP) che il WWF gestisce per conto della Regione Siciliana.
Nell’ambito di un’attività mirata, i Carabinieri hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica due individui, un 68enne e un 56enne, sorpresi all’interno dell’area protetta mentre erano intenti a praticare la caccia al cinghiale, violando il divieto vigente nell’area.
I due uomini sono stati trovati in possesso di armi da fuoco, visori termici, ottica di precisione e strumenti per richiamare gli animali, evidenziando chiaramente l’intenzione di effettuare una battuta di caccia all’interno della riserva. Inoltre, sono stati rinvenuti sul luogo postazioni di caccia e alcune buche nel terreno riempite di mais per attirare gli animali.
Questa operazione conferma l’importanza del lavoro del WWF e di tutte quelle realtà che si occupano di presidiare territori delicati come le aree protette. Grazie alla collaborazione in fase investigativa con il personale dell’area protetta i Carabinieri sono infatti riusciti a fermare i bracconieri intervenendo con tempestività e professionalità.

Contrasto al bracconaggio

Il contrasto al bracconaggio deve essere una priorità, poiché tale pratica illegale è dannosa non solo per l’ambiente e la fauna selvatica, ma anche per la prevenzione dei danni in agricoltura. Pensare che il bracconaggio possa essere un rimedio alla diffusione dei cinghiali è infatti un grave errore. Essendo una pratica svolta illegalmente, il bracconaggio, anche contro i cinghiali, non tiene conto delle indicazioni scientifiche, determinando squilibri che paradossalmente possono provocare un aumento del numero di cinghiali. Importante anche ricordare che questi animali, quando prelevati illegalmente, non sono sottoposti ad alcun controllo sanitario con l’alto rischio di diffusione di patologie. Infine, l’utilizzo di armi senza controlli, specialmente quando sono destinate all’abbattimento di animali di grossa taglia, rappresenta un grande pericolo per i cittadini.

Il WWF ringrazia il Comando Unità Forestali Ambientali Agroalimentari dei Carabinieri, nella persona del Gen. C.A. Andrea Rispoli e in particolare i militari del nucleo Cites del Centro Anticrimine Natura di Palermo. Un particolare ringraziamento anche a tutte le altre autorità coinvolte per il loro impegno nel contrastare il bracconaggio.

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