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A Ischia in azione contro il bracconaggio

A trent’anni dal primo campo, volontari WWF e CABS continuano a supportare l’Arma dei Carabinieri a difesa degli uccelli migratori

30 anni fa il primo campo

Bracconaggio in Campania: a trent’anni dal primo campo, volontari WWF e CABS continuano a supportare l’Arma dei Carabinieri a difesa degli uccelli migratori

Ad Ischia un cacciatore di frodo condannato a 8 mesi di reclusione, denunciato un bracconiere. Sequestrati decine di richiami acustici

Anche quest’anno, i volontari del WWF Italia e del CABS stanno effettuando un’attività antibracconaggio straordinaria in Campania e in particolare sull’isola di Ischia, Costiera amalfitana, Penisola sorrentina, nel napoletano e nel casertano, a supporto dell’operato dell’Arma dei Carabinieri e delle altre forze di polizia impegnate nel contrasto ai crimini contro la natura.

Sull’isola di Ischia, la collaborazione tra i volontari, i Carabinieri della Sezione Operativa Antibracconaggio (SOARDA), i Carabinieri CITES di Napoli e il personale della locale stazione dei Carabinieri Forestale di Casamicciola, ha consentito di individuare, disattivare e sequestrare numerose trappole per la cattura di piccoli uccelli migratori. Il monitoraggio di questi siti di cattura illegale ha inoltre permesso, solo nel corso dell’ultima settimana, di cogliere in flagranza di reato un soggetto, munito di licenza di caccia, che aveva catturato uccelli selvatici particolarmente protetti (una Balia nera e uno Stiaccino) e che aveva a disposizione armi e munizioni detenute illegalmente, oltre a numerose trappole del modello “sep”: dispositivi particolarmente cruenti costituiti da due archi metallici tenuti in tensione da una molla, pronti a chiudersi sul collo o sulle zampe dei poveri uccelli che vengono attratti da un’esca. Il soggetto è stato processato per direttissima e, condannato a 8 mesi di reclusione e 2.316 euro di multa, ha chiesto il patteggiamento della pena, riconoscendo, così, le proprie responsabilità.

“Il fatto che il reo fosse dotato di regolare licenza di caccia conferma quanto siano frequenti le violazioni della già troppo permissiva normativa venatoria da parte dei cacciatori e dovrebbe richiamare le associazioni venatorie, ancora restie ad occuparsi di questa diffusa illegalità, alle proprie responsabilità” -dichiarano le associazioni.

Pochi giorni dopo, un altro soggetto è stato sorpreso mentre armava le trappole destinate a catturare piccoli passeriformi. Il personale intervenuto ha quindi provveduto a sequestrare le trappole e la fauna selvatica illecitamente abbattuta (stiaccini, balie nere e una Bigiarella), oltre a denunciare il bracconiere.

Nel contempo, l’attività di monitoraggio notturno del territorio, incluse la Costiera Amalfitana, la Penisola sorrentina le aree di Napoli, Caserta e Salerno ha consentito ai volontari di individuare e far sequestrare decine di richiami elettroacustici vietati, utilizzati per la cattura illegale delle quaglie e spesso custoditi in vere e proprie casseforti blindate, per impedire di essere disattivati dai volontari.

In aumento sono infine le sanzioni a carico di soggetti che esercitano l’attività di addestramento dei cani da caccia che se svolta in primavera, quando gli uccelli vivono il delicato periodo della nidificazione, può causare l’abbandono dei nidi e la morte dei piccoli non ancora autosufficienti.

L’impegno degli attivisti di WWF e CABS di contrasto al bracconaggio primaverile sull’Isola di Ischia, punto di approdo di migliaia di uccelli migratori che dall’Africa si spostano nel continente europeo per nidificare, risale al 1993.

Quando la caccia primaverile è stata vietata, nel 1977, era praticata ancora da migliaia di cacciatori: quaglie e tortore selvatiche, ma anche gruccioni, upupe, rigogoli e piccoli uccelli, diretti verso le aree di riproduzione, venivano abbattuti a fucilate o catturati con le trappole illegali e massacrati in numero altissimo.

Dopo trent’anni di Campi Antibracconaggio, la situazione sull’isola e nell’intera area costiera della Campania è migliorata, ma ancora si registrano numerosi atti di bracconaggio, per questa ragione l’intera area costiera della Campania è parte di uno dei 7 black spot, ovvero delle zone a più alto tasso di bracconaggio, identificati dal Piano di Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici.

Le attività Antibracconaggio dei volontari del CABS e del WWF proseguiranno per tutto il mese di maggio.

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