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FeniDay, la giornata dedicata ai fenicotteri

Le Saline di Trapani per la loro posizione geografica sono un importante ed insostituibile luogo di sosta e alimentazione per tantissimi uccelli acquatici

L’obiettivo è censire le diverse popolazioni del trampoliere

Nell’area protetta istituita dalla Regione Sicilia nel 1995 e affidata in gestione al WWF Italia dal 1996, si è rinnovato l’annuale appuntamento per raccogliere informazioni sui fenicotteri rosa che, in questo periodo, sostano all’interno dei mille ettari di area protetta.
L’evento, organizzato anche in diverse aree del mediterraneo, consente ogni anno di avere una “fotografia” della popolazione di fenicottero e degli spostamenti dalle diverse colonie ai siti di svernamento.
Le saline di Trapani per la loro posizione geografica sono un importante ed insostituibile luogo di sosta e alimentazione per tantissimi uccelli acquatici che si spostano lungo la rotta migratoria euroasiatica ed africana.
Oggi per visitatori e residenti è facile osservare stormi di fenicotteri rosa intenti a setacciare le acque delle saline alla ricerca del gamberetto, l’artemia salina, di cui si nutrono o è possibile ammirarne i voli nella classica formazione a “V” mentre si spostano da una zona all’altra della Riserva. E sono tanti i fenicotteri rosa che attualmente affollano l’area umida delle saline trapanesi avvistabili anche lungo le strade che attraversano o costeggiano il sito protetto, lungo la provinciale da Trapani fino a Salinagrande, passando per Nubia.

Con cannocchiale e binocolo tanti birdwatchers in azione

Ieri mattina il personale della riserva insieme a numerosi birdwatchers è stato impegnato nel conteggio degli esemplari che attualmente sono distribuiti nelle diverse saline che ricadono all’interno del sito protetto, con l’utilizzo di cannocchiale e binocolo oltre a contare tutti gli individui hanno anche letto a distanza gli anelli colorati posti sulle zampe di alcuni fenicotteri. Tali dati che consentono di ricostruire e monitorare le rotte migratorie della specie e relative azioni di conservazione, vengono trasmessi all’ISPRA per l’inserimento nella banca dati e per l’elaborazione della cronistoria dei singoli individui.
Ad alcuni giovani esemplari infatti, nei siti di nascita viene applicato un anello colorato con un codice alfanumerico allo scopo di consentirne l’identificazione ed il monitoraggio studiare abitudini e spostamenti. La lettura dell’anello permette quindi agli ornitologi e ai birdwatchers presenti nel bacino del Mediterraneo di riconoscere i vari individui.
Nei prossimi mesi si effettuerà il monitoraggio degli uccelli acquatici svernanti in Italia (progetto IWC di Wetlands International, coordinato da ISPRA per l’Italia), un’altra occasione di raccolta di importanti dati per la definizione delle azioni di tutela necessarie sia per le specie che per le aree in cui l’avifauna trascorre periodi della propria vita.

In occasione del Feni Day sono stati censiti 1.330 fenicotteri

In occasione del Feni day sono stati censiti 1.330 fenicotteri, tra questi alcune decine di giovani nati quest’anno, riconoscibili anche per il piumaggio ancora bianco e marroni. Oramai dai tanti raccolti negli ultimi anni vi è una presenza di fenicotteri svernanti di circa 1400 individui che provengono da diverse aree del Mediterraneo come testimoniano le cronistorie delle esemplari.
I dati acquisiti nel corso dei censimenti annuali, dimostrano gli effetti della tutela e l’importanza di continuare ad applicare le rigorose misure di conservazione per garantire un buono stato dell’habitat e delle specie che frequentano il sito.
La storia della presenza e del notevole incremento dei fenicotteri rosa è la testimonianza concreta di come sia possibile recuperare da un punto di vista ambientale un’area in cui in un passato non troppo lontano, si potevano contare poche decine di individui di fenicottero, certamente disturbati da attività antropiche non compatibili con la tutela della specie, attività da tempo vietate con l’istituzione della Riserva e l’applicazione del regolamento.
Area protetta che, nel frattempo è anche divenuta un’area umida di importanza internazionale, esempio di equilibrio possibile con un’attività produttiva di coltivazione del sale marino.

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