Pandanews

Sparare in città e nei parchi? No, grazie

Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, WWF denunciano l'ennesimo tentativo di scardinare la legislazione ambientale

La Legge di Bilancio non si trasformi in deregulation venatoria


Spari nei parchi e nelle aree protette, spari in città, spari a tutti gli animali selvatici a qualunque ora del giorno e della notte, e in qualsiasi periodo dell’anno. È quanto prevede un emendamento alla Legge Bilancio (l’emendamento numero 78.015) presentato da un pool di deputati di Fratelli d’Italia che, evidentemente, con tale iniziativa intendono dare seguito alle promesse di deregulation venatoria fatte durante la campagna elettorale, trasformando l’Italia in una vera polveriera. Se l’emendamento “caccia selvaggia” venisse approvato, una ristretta categoria di individui, peraltro sempre più isolata dal tessuto sociale, sarebbe autorizzata a fare strage di animali selvatici e a mettere in pericolo la pubblica incolumità con il pretesto del “controllo” della fauna.
Il problema con l’emendamento “caccia no limits” non è soltanto nel merito ma anche nel metodo, denunciano le associazioni «Com’è possibile che tale emendamento, palesemente inammissibile, poiché nulla ha a che vedere con la Legge di Bilancio e con le finanze dello Stato, sia potuto arrivare all’esame della Commissione Bilancio della Camera?», si chiedono le associazioni.

Vogliono smantellare i capisaldi della legislazione ambientale

«Governo e maggioranza – proseguono Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, WWF – hanno forse in mente di smantellare i capisaldi del legislazione ambientale del Paese proprio in un momento nel quale la biodiversità, non solo Italiana ma dell’intero pianeta, ha assolutamente bisogno di maggiori tutele?»
Infatti, l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia non demolisce soltanto la legge 157/92 sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia ma anche la legge 394/91 sulle aree protette che sarebbero aperte agli spari per compiacere la lobby venatoria e degli armieri. Ma la galleria degli orrori venatori non finisce qui, perché il provvedimento presentato all’attenzione della Commissione Bilancio prevede anche un fantomatico piano “straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica” che assesterebbe un colpo mortale al nostro fragile patrimonio di biodiversità.
Ed è altresì un gravissimo segnale quello manifestato dalla Commissione Ambiente del Senato che, nell’esprimere il parere sul decreto-legge di riordino dei ministeri, ha approvato una osservazione in cui si chiede di individuare le modalità idonee per trasferire le funzioni statali in materia di fauna dal Ministero dell’ambiente al ministero dell’agricoltura. Una proposta insensata, mix di incostituzionalità e illogicità, che denota la subordinazione di certa politica alle istanze di lobby venatorie e armieri.
«Chiediamo con forza ai parlamentari della Commissione Bilancio della Camera di bocciare l’emendamento “caccia selvaggia”. A chiederlo è anche la stragrande maggioranza di italiani che è contraria all’attività venatoria e, quindi, all’uccisione di animali per divertimento, e che – concludono le associazioni – siamo certi non mancherà di far sentire la sua protesta contro ogni disegno di deregulation venatoria».

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