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68 Governi firmano il trattato sull’Alto Mare

Alle Nazioni Unite a New York, un’altra pietra miliare per il Trattato sull’Alto Mare, che è sempre più vicino all’entrata in vigore

Il Trattato sull’Alto Mare sempre più vicino all’entrata in vigore

Alle Nazioni Unite a New York, un’altra pietra miliare per il Trattato sull’Alto Mare, che, con 68 Paesi firmatari, compresa l’Unione Europea, è sempre più vicino all’entrata in vigore.

“Con la firma del Trattato, i governi dimostrano il proprio impegno a ripristinare e conservare la salute degli oceani. È un segnale forte: i Paesi sono pronti a lavorare congiuntamente e a passare rapidamente dalle parole ai fatti per perseguire un futuro nature-positive. Il WWF chiede ai governi di continuare a sostenere questo processo fino alla ratifica – c’è ancora molto da fare prima che il vero lavoro sull’implementazione possa iniziare”, afferma Jessica Battle, Senior Global Ocean Governance and Policy Expert.

In cantiere da più di vent’anni, il Trattato sull’Alto Mare stabilisce meccanismi per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità marina nei due terzi dell’oceano che si trovano al di fuori della giurisdizione nazionale.

Questo accordo è necessario per implementare il Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal (GBF), che impegna i Paesi a proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030. Permetterà la designazione di reti rappresentative di aree marine protette in alto mare e di solide valutazioni dell’impatto ambientale, e aiuterà a colmare le lacune nell’attuale mosaico di organi di gestione, con il risultato di una migliore cooperazione e di un minore impatto cumulativo delle attività in settori al di fuori della giurisdizione nazionale, quali la navigazione marittima, la pesca industriale e lo sfruttamento di altre risorse.

Il testo del Trattato è stato concordato lo scorso marzo e l’accordo è stato formalmente adottato il 19 giugno. Il 20 settembre è stato formalmente aperto alla firma da parte dei governi – una formalità che segnala la volontà dei governi di ratificare il Trattato sull’Alto Mare attraverso le rispettive procedure nazionali. Per entrare in vigore, sono necessarie sessanta ratifiche. La lista dei firmatari è disponibile sul sito delle Nazioni Unite.

Auspichiamo che l’Italia, sebbene non sia uno step necessario affinché il trattato entri in vigore nel nostro Paese, segua l’esempio di altri Paesi dell’Unione Europea e dia un segnale forte firmando il Trattato.

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