L’ABC DELLA SPECIE
Unico felino sociale, il leone vive in branchi di dimensioni variabili costituiti da un maschio dominante, un gruppo di femmine imparentate fra loro e i giovani.
Nella comunità dei leoni sono le femmine che generalmente si occupano di procacciare il cibo, organizzando battute di caccia rivolte principalmente verso prede di medie dimensioni come gli impala attraverso una strategia di accerchiamento e agguato che culmina con l’uccisione della preda che viene uccisa con un morso alla gola.
La cooperazione all’interno del gruppo permette una caccia più efficiente e di ambire anche a prede di grandi dimensioni come bufali, gnu, zebre e occasionalmente perfino elefanti o giraffe.
Il maschio, che può superare i 200 kg di peso, ha invece il compito di proteggere il gruppo e difendere il vasto territorio dall’intrusione di conspecifici attraverso marcature odorose (urina) e vocali (ruggito). I leoni non sono animali particolarmente attivi e trascorrono gran parte della giornata al riparo dalla calura concentrando le ore di attività nelle ore crepuscolari e notturne.
La riproduzione può avvenire in qualunque momento dell’anno e dopo circa 4 mesi nascono da 2 a 6 cuccioli ciechi allevati e accuditi dalle femmine del branco, che cominciano a mangiare la carne intorno ai 3 mesi di età.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Il leone è il più grande felino delle savane africane, il maschio è caratterizzato da una folta criniera che assume una colorazione scura negli adulti con la funzione di attrarre le femmine e di intimidire i maschi rivali.
Come tutti i carnivori, i leoni hanno denti specializzati per lacerare la carne e i tendini come lunghi canini e denti “ferini” taglienti e affilati. La lingua è ruvida e coperta da piccole papille uncinate con la funzione di raschiare la carne intorno alle ossa delle prede e di facilitare la pulizia del pelo.
Il leone asiatico, vive in un ambiente forestale ed è da ciò che deriva l’appellativo di “Re della foresta”, decisamente poco appropriato per il leone africano, che vive soprattutto nella savana.
LE MINACCE
Considerato minacciato dalla lista rossa della IUCN, il leone è scomparso dall’80% del suo areale originario ed è presente con popolazioni dell’Africa Sub-Saharina e dell’India nord-occidentale concentrate perlopiù nelle aree protette.
Il bracconaggio attuato dall’uomo a causa dei conflitti crescenti, come ad esempio la predazione da parte del leone sul bestiame domestico, unitamente alla distruzione dell’habitat e alla riduzione delle sue prede, sono le principali cause che stanno compromettendo la sopravvivenza del leone in natura.
La forte riduzione che ha subìto il leone in Africa negli ultimi due decenni, passato da 100.000 a meno di 30.000, lo ha ormai relegato alle sole aree protette con seri rischi di accoppiamenti tra consanguinei, provocando un indebolimento genetico e quindi una maggiore vulnerabilità al diffondersi di epidemie.
COSA FA IL WWF
La conservazione del leone in Asia è assicurata dalla corretta gestione della Riserva di Gir, mentre in Africa essendo distribuita in un’area molto più ampia la sfida è molto più difficile. Il nostro impegno è rivolto in primo luogo alla riduzione dei conflitti con le popolazioni locali a causa delle possibili predazioni sul bestiame domestico, il bracconaggio è il secondo grave problema e ovviamente come per moltissime specie, la distruzione e alterazione dell’habitat costituisce la minaccia principale. Collaboriamo con il TRAFFIC da molti anni per contrastare il commercio illegale di parti di animali e trofei.
In questi anni siamo riusciti a promuovere diversi progetti di ecoturismo con il coinvolgimento delle popolazioni locali in modo da conciliare il sostentamento economico, la sensibilizzazione e la conservazione di questo maestoso felino.