Una volta perduta, non può essere recuperata. La nostra biodiversità sta scomparendo: la produzione di cibo ha causato fino ad oggi il 70% della perdita di biodiversità terrestre e il 50% di quella d’acqua dolce. Ma la biodiversità è alla base dei nostri sistemi alimentari il che pone il futuro del nostro cibo, di un’alimentazione sana e nutriente e della sicurezza alimentare in grave pericolo. Meno biodiversità significa meno organismi, piante e microrganismi che sostengono la produzione di cibo attraverso i servizi ecosistemici: insetti, pipistrelli, uccelli, mangrovie, coralli, piante marine, lombrichi, funghi, batteri mantengono i terreni fertili, purificano l'acqua e l'aria, mantengono le risorse ittiche e forestali in buona salute, e aiutano a combattere i parassiti e le malattie delle coltivazioni e del bestiame, detossificano dagli agenti chimici e impollinano le piante. Il 75% delle colture alimentari mondiali dipende proprio dall'impollinazione ma la perdita di api sta aumentando e il 17% delle specie di impollinatori vertebrati è minacciato di estinzione. Foreste, pascoli, mangrovie, praterie terrestri e sottomarine, barriere coralline e zone umide in generale - gli ecosistemi chiave che forniscono numerosi servizi essenziali per l'alimentazione e l'agricoltura - sono anch'essi in rapido declino. Occorre adottare sistemi “sostenibili”, in grado di “rispondere alle crescenti sfide, tutti devono fare la propria parte, ponendo la tutela della biodiversità e l’ecologia al centro delle strategie nazionali e internazionali.