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Continua la strage degli orsi in Italia

Con gli ultimi resti di un giovane orso bruno marsicano ritrovati negli ultimi giorni in Vallelonga, nel Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, salgono a 3 gli animali trovati morti negli ultimi mesi nei boschi del nostro paese.…

Con gli ultimi resti di un giovane orso bruno marsicano ritrovati negli ultimi giorni in Vallelonga, nel Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, salgono a 3 gli animali trovati morti negli ultimi mesi nei boschi del nostro paese.

“Ci auguriamo che le analisi in corso ci sapranno dire in maniera certa le cause della morte, almeno di questi ultimi animali, visto che nei casi passati al momento ciò non è mai stato chiarito. Vorremmo però prima di tutto che le indagini riescano, almeno in questi ultimi casi dove si è accertata la mano dell’uomo, trovare i colpevoli di queste barbare uccisioni”, sottolinea il Presidente del WWF Italia, Dante Caserta.
 
Dal 1971 sono tantissimi gli orsi marsicani morti a causa di lacci e bocconi avvelenati, secondo i recenti dati del Parco Nazionale d’Abruzzo, e di questi ben 18 sono gli orsi marsicani morti per le sole armi da fuoco.  Se per l’ultimo individuo ancora niente è chiaro, per l’orso Stefano e per quello trovato sulle Alpi si è potuto accertare che sono stati barbaramente uccisi: e per il WWF non è più accettabile che rimangano impunti i responsabili di simili reati contro una specie particolarmente protetta

“Chiediamo con fermezza”, continua Dante Caserta, “che si facciano tutti gli sforzi possibili per trovare i colpevoli. Sono troppi i casi di orsi tragicamente uccisi con veleno, lacci o armi da fuoco dall’Appennino alle Alpi, tutti rimasti impuniti, accantonati dalle nostre Autorità di Polizia e da chi dovrebbe garantire la tutela del nostro patrimonio di biodiversità. Non ultimo il caso dell’orso Stefano ucciso nel Parco Nazionale d’Abruzzo e per il quale ancora oggi, a distanza di mesi, si attende il referto veterinario dell’Istituto Zooprofilattico competente. Non è tollerabile che non si riesca nemmeno a conoscere di cosa e come sia morto un animale”.

Il WWF chiede al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando azioni decise e che si facciano rispettare gli impegni assunti con la sottoscrizione dei piani di tutela dell’orso sulle Alpi e sull’Appennino, il PACOBACE (Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso sulle Alpi Centro Orientali) ed il PATOM (Patto per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano), e nei riguardi della comunità internazionale.

Alla conservazione dell’Orso bruno in Italia è dedicato il progetto LIFE europeo “Conservazione dell’Orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”: per favorire la tutela delle popolazioni di Orso bruno delle Alpi e degli Appennini e sostenerne l’espansione numerica, attraverso l’adozione di misure gestionali compatibili con la presenza del plantigrado, la riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l’informazione e la sensibilizzazione dei principali portatori di interesse.

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