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WWF: no alla riconversione a gas delle centrali a carbone

Hanno portato risultati l’opposizione netta, ferma e trasversale contro la riconversione a gas sia a La Spezia che a Civitavecchia

WWF: di fronte ai prezzi del gas si punti sulle rinnovabili

Enel sembrerebbe rinunciare alla riconversione a gas delle centrali di La Spezia e Civitavecchia –su Brindisi arrivano segnali discordanti- e puntare di più sulle rinnovabili e gli accumuli. Questo almeno quanto si può dedurre dal fatto che Enel non abbia presentato progetti di nuove centrali a gas all’asta del Capacity Market (meccanismo di remunerazione della capacità e non dell’energia venduta e acquistata), mentre ha concorso con impianti a gas già esistenti, meccanismi di accumulo (batterie, ecc.) e rinnovabili.
“Un segnale senza dubbio molto incoraggiante – commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia- che ci dice che Enel punta davvero sull’elettrificazione della Sardegna e ha preso atto dell’opposizione netta, ferma e trasversale contro la riconversione a gas sia a La Spezia che a Civitavecchia. In particolare, è molto significativo quanto sta accadendo a Civitavecchia, dove amministrazione regionale e Comuni, organizzazioni della società civile e ambientalisti, sindacati e settori imprenditoriali stanno delineando un piano di sviluppo alternativo per quell’area e quel territorio. Un bell’esempio, da seguire, di progettazione e transizione vera e partecipata, per il quale ci auguriamo che tutti gli attori intensificheranno gli sforzi.

Un esempio da seguire, tra l’altro, in Sardegna, dove purtroppo la Regione pare non capire che non c’è transizione e sviluppo duraturo e non assistenziale se non si opera in modo deciso, facendo delle scelte e mettendo fine alla dipendenza fossile. Per gli esponenti regionali sardi sarebbe comunque dura da spiegare oggi perché vorrebbero portare massicciamente il gas in Sardegna, visti i prezzi e le difficoltà di approvvigionamento. Ma soprattutto è ora invece di ‘fare sistema’ e cercare di creare occasioni di sufficienza energetica, senza dipendere dalla importazione di combustibili dall’estero, oltretutto fossili.

E’ ora anche di creare occasioni di lavoro e sviluppo compatibili con la salvaguardia di quel tesoro inestimabile che è l’isola. Sono opportunità a portata di mano oggi più che mai, se si saprà creare l’ambiente e la coesione giusti. Se tutti gli attori, istituzionali e non, faranno la loro parte, i territori che hanno pesantemente pagato le centrali a carbone avranno l’occasione irripetibile di rinascere. Speriamo che presto anche La Spezia si muova con una progettazione sostenibile partecipata e che Brindisi chiuda tutti i gruppi a carbone e abbandoni i progetti di riconversione a gas, liberandosi dalla dipendenza fossile che rischia di soffocarla”.

Stop al gas fossile. La speranza che si abbandonino i progetti di nuove infrastrutture a gas assume particolare significato nel contesto attuale, rileva il WWF, nel quale puntare sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili è diventato necessario e indispensabile non solo per limitare il riscaldamento globale, facendo di tutto per non superare la soglia di +1,5°C, ma anche per preservare la reale sufficienza energetica e l’indipendenza dal contesto internazionale: entrambe non vengono certo assicurate dalla retorica del gas nazionale visto che il gas estratto non andrebbe necessariamente in Italia e non assicurerebbe affatto un contenimento dei prezzi per famiglie e imprese. Inoltre, come dimostra la nota tecnica allegata, anche se potessimo sfruttare tutte le riserve (e questo non è in realtà fattibile), tali riserve sarebbero in grado di coprire appena un anno e mezzo della domanda di gas in Italia. Per il WWF, la vera soluzione è agire sulla domanda e abbandonare i combustibili fossili.

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