WWF e gli ambientalisti chiedono lo stop all’abbattimento delle volpi
WWF, assieme alle associazioni ambientaliste di Piacenza, hanno lanciato una mobilitazione e una raccolta firme per fermare la delibera della provincia di Piacenza per il piano di abbattimento delle volpi, della durata di 5 anni, che prevede l’uccisione del 60% delle volpi presenti nelle aree censite.
Si tratta di circa 239 volpi da abbattere per il 2013/2014 su richiesta delle associazioni agricole e dei rappresentanti dei cacciatori. Le volpi vengono già cacciate nella stagione venatoria, ma con il piano di abbattimento sarà possibile andare a caccia di volpi tutto l’anno in ogni modalità possibile: dalle gabbie trappola, alla caccia in tana alla caccia notturna e in squadre.
Alla volpe viene imputato di essere causa della mortalità di starne, fagiani e lepri; al calo della presenza di queste specie però hanno in massima parte contribuito la riduzione degli habitat naturali, l’agricoltura intensiva e l’attività venatoria.
Inoltre le volpi vengono accusate della predazione degli animali di bassa corte. Ma non è mai stata avviata una seria attività di sensibilizzazione degli agricoltori sull’uso di recinti notturni per gli animali da aia, ne si sono fermati i ripopolamenti di fagiani che causano un aumento di predatori come la volpe e la conseguente necessità di eliminarli per ricreare un falso equilibrio.
WWF Emilia Romagna, assieme alla rete delle associazioni ambientaliste chiede che venga fermato questo sterminio ingiustificato delle volpi e che si attuino azioni efficaci per la prevenzione e la sensibilizzazione sul problema.