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Ucciso l'orso M90

La Provincia di Trento lancia abbattimenti lampo per evitare che i giudici possano esprimersi sui ricorsi?

La Provincia di Trento lancia “abbattimenti lampo” per evitare che i giudici possano esprimersi sui ricorsi?

Viene da chiedersi se con l’uccisione di M90 la Provincia Autonoma di Trento abbia lanciato gli “abbattimenti lampo” per impedire alle associazioni ambientaliste di proporre ricorsi e ai giudici (che nella maggior parte dei casi in passato hanno censurato le scelte della PAT) di esprimersi nel merito di questi provvedimenti. Non si è data la possibilità al giudice di valutare la legittimità dell’azione della Provincia procedendo all’abbattimento a poche ore dall’atto autorizzativo.

Questa triste vicenda conferma l’assenza di una politica realmente finalizzata alla sicurezza dei cittadini e alla conservazione dell’orso sulle Alpi

La triste vicenda di M90 sottolinea, per l’ennesima volta, come la gestione dell’orso in Trentino risponda troppo spesso a logiche non improntate alla reale sicurezza di comunità locali e turisti. Rimuovere uno, due o otto orsi non è una soluzione per la convivenza e non permette la risoluzione delle problematiche gestionali e comunicative, totale responsabilità della Provincia, che hanno portato oggi ad un inasprimento del conflitto e dell’allarmismo sociale nelle vallate trentine. È doveroso, in primis proprio per il rispetto e la sicurezza dei cittadini, cambiare prospettiva e avviare politiche nuove e risolutive, che mettano al centro la necessità di garantire la sicurezza delle persone e di permettere una presenza stabile dell’orso sulle Alpi. È grave e inaccettabile che la PAT continui la sua politica di abbattimenti senza investire adeguate risorse nella prevenzione del conflitto (ancora oggi in Val di Sole deve essere completata la distribuzione sul territorio di cassonetti anti-orso), nella conoscenza (sono più le ordinanze di abbattimento che gli incontri pubblici sul tema organizzati dalla Provincia) e nel sostenere proposte che possano davvero migliorare la coesistenza uomo-orso (per questo il WWF e altre associazioni spingono da anni per rendere legale l’utilizzo del bear spray, che ridurrebbe drasticamente il rischio di attacchi nel caso di incontri ravvicinati).

Rimuovere un orso ritenuto pericoloso è una misura gestionale applicabile solo su basi scientifiche e come estremo rimedio in casi limite, accettabile solo quando si investe tempo, risorse ed energie nel prevenire l’insorgenza di questo fenomeno e nel creare conoscenza e consapevolezza nelle persone che vivono e/o frequentano i territori abitati dall’orso. Tutti aspetti che la Provincia di Trento continua colpevolmente a ignorare, nascondendo il suo fallimento dietro la politica degli abbattimenti.

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