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29 luglio, Giornata Mondiale della tigre

Dopo il tracollo la popolazione è cresciuta di quasi il 20% negli ultimi 12 anni, la sfida è lavorare sui conflitti con le comunità locali

Il 2022 è l’anno della tigre

Dopo 12 anni, nel 2022 torna l’anno della tigre nel calendario cinese e il 29 luglio si celebra la Giornata mondiale dedicata al più grande felino del Pianeta.

tigre

Nel 2010 è nata la Global Tiger Initiative ed è stato convocato il primo incontro internazionale per la conservazione della tigre, il Tiger Summit di San Pietroburgo. Un momento di svolta e di impegno politico per la conservazione della specie, che ha visto uniti i governi dei 13 Paesi appartenenti all’areale della tigre e la comunità globale di conservazione.

Distruzione delle foreste e bracconaggio le minacce più gravi

Rispetto ai circa 100.000 individui stimati agli inizi del secolo scorso, nel 2010 si contavano solo circa 3.200 tigri, e i trend demografici sembravano lasciare poche speranze. La distruzione delle foreste e il bracconaggio avevano eliminato circa il 95% dell’habitat storico e ridotto del 97% le popolazioni naturali del felino.

Le tigri sono ancora minacciate, aiutaci a salvarle

L’aumento delle tigri negli ultimi 12 anni

Negli ultimi 12 anni, però, la popolazione di tigri è cresciuta quasi del 20%. Un grande successo di conservazione, ma solo nel prossimo decennio potremo davvero dire se siamo nella giusta direzione per salvare la tigre dall’estinzione.

tigri in India
Due giovani tigri nel Bardia National Park, Nepal
©Shutterstock / Paco Como

Oggi si contano tra 3.726 e 5.578 tigri, distribuite in maniera disomogenea in 11 differenti paesi (India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia e Cambogia). Nonostante una situazione ancora a elevato rischio (la specie è inserita tra le specie minacciate dalla IUCN), piccoli segnali di speranza sono arrivati con le politiche di conservazione messe in atto dal 2010 ad oggi.

In India oggi vive la popolazione più numerosa, con 2.226 tigri censite. Tra Cina e Russia si contano circa 450 esemplari di tigre dell’Amur, una sottospecie unica ormai a forte rischio di estinzione, mentre in Indonesia sopravvivono solo circa 400 tigri di Sumatra. In alcuni paesi ahimè si contano invece solo pochi sporadici individui.

Il recente report e le sfide ancora da vincere

Il recente report del WWFLiving with Tigers”, realizzato per l’anno della tigre, descrive da una parte il notevole successo di conservazione, che ha consentito alle popolazioni di tigre di aumentare, grazie alla Global Tiger Initiative del 2010, dall’altra le criticità ancora presenti e sulle quali sarà necessario lavorare nel prossimo decennio per garantire un futuro a questa specie e una coesistenza pacifica con l’uomo.

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Tigre nella riserva di Ranthambore in India
©Shutterstock / PhotocechCZ / WWF-International

L’obiettivo dell’accordo passato era di raddoppiare la popolazione globale della specie entro il 2022. Nonostante l’incremento numerico a livello globale, questa ripresa è stata molto diseguale nelle diverse aree geografiche, con l’aumento più significativo in Asia meridionale. Questo dato è particolarmente importante, dato che si tratta di una delle aree più densamente popolate del Pianeta.

Il lavoro con le comunità locali

Ma il WWF è convinto che la conservazione della tigre sarà garantita solamente lavorando anche con le comunità locali. Infatti è probabile che molte delle tendenze associate al rapido cambiamento in questi paesi asiatici portino sempre più tigri e umani a condividere spazi e risorse. Gli interessi delle comunità locali sono, in diverse aree, in continua evoluzione.

Esiste un rischio molto reale che la tolleranza dei locali nei confronti delle tigri possa diminuire nei prossimi anni se non si interviene ora. Per avere successo nelle politiche di conservazione della tigre occorre integrare lo sviluppo dei popoli indigeni e gli interessi delle comunità locali. E occorre cominciare a lavorarci da ora.

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