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Un nuovo podcast sui Crimini marini

Consigli "estivi" per informarsi sui crimini che impoveriscono il mare e diventare sentinelle della natura anche in vacanza

I crimini di natura che impoveriscono i nostri mari

Pesce spada sotto taglia, datteri di mare, bianchetto, squali e razze protetti, ricci di mare, oloturie: anche nel piatto degli italiani ogni anno finiscono specie ‘bersaglio’ dei bracconieri del mare o frutto di attività impattanti che non rispettano le regole della pesca. E così i consumatori rischiano di diventare complici inconsapevoli di crimini di natura a danno delle risorse marine.  

Un nuovo podcast “Crimini marini” per sapere come comportarsi

Per conoscere questo fenomeno e le corrette norme di comportamento il WWF, nell’ambito del progetto SWiPE contro i crimini di natura, ha prodotto un nuovo PODCAST con le voci degli esperti e avvalersi del formato dell’Instant Podcast. Ideato da Podcastory insieme alla compartecipata Audioboost, l’Instant Podcast è in grado di veicolare contenuti audio nativi a una vasta audience diversificata, in un preciso momento e senza necessità di realizzare produzioni seriali. I contenuti vengono divulgati attraverso la programmazione di un’attività di audioseeding, che consente di raggiungere un numero vasto di ascoltatori individuando un network editoriale specifico e tematico.

  • Il podcast "Crimini Marini"
    Il podcast "Crimini Marini"

    Condannare un crimine è dovere di ognuno di noi

Alcune semplici regole per rispettare il nostro mare

Per evitare di compiere anche involontariamente azioni di impatto sull’habitat marino, il WWF suggerisce alcune regole semplici, migliorando il nostro stile di vita e diventando consumatori responsabili : prima di acquistare e consumare pesce informarsi sulle taglie minime legali, le taglie di riproduzione e sulle specie protette ed evitare di consumare specie ittiche allo stadio giovanile o specie vietate.

Se al banco del pesce o in un ristorante troviamo in vendita piccoli di pesci spada (sotto i 100 cm di lunghezza), datteri di mare, neonata o bianchetto, giovanili sotto-taglia di naselli, triglie, sogliole, specie di squali protette con provenienza mediterranea e prodotti ittici privi di etichetta, non acquistarli e quando possibile allertare le autorità affinché possano effettuare controlli. Non acquistare pesce da venditori abusivi che oltre a non dare garanzie sulla tracciabilità e sulla salubrità dei prodotti esercitano attività commerciali violando le regole della concorrenza a danno di pescatori e commercianti onesti. In un’area marina protetta informarsi sulle regole vigenti nelle diverse zone presso gli info-point o sul sito web, e se si è  testimone di attività illecite (come attività di pesca in zona A di protezione integrale) allertare la guardia costiera (numero 1530) e l’area marina protetta stessa.

  • I nostri Ecotips
    I nostri Ecotips

    Segui uno stile di vita più sostenibile

Mare sotto pressione

In un Mediterraneo che ospita  dal 4% al 18% di tutte le specie marine conosciute, concentrate in uno spazio inferiore all’1% della superficie globale degli oceani, pesca illegale e sovrasfruttamento aumentano i rischi per la biodiversità marina. Due terzi dei nostri oceani sono stati impattati in modo significativo dall’influenza dell’uomo e di fatto nessun luogo negli oceani ormai è rimasto selvatico, completamente inalterato. Gli impatti diretti e soprattutto quelli indiretti, hanno ormai raggiunto la quasi totalità della superficie oceanica della superficie fino ai fondali marini. E questo è ancora più valido nel Mediterraneo.

Ad esempio, il 73% degli stock ittici è sovrasfruttato, quindi pescato più velocemente della capacità degli stock di riprodursi. Ma anche popolazioni di specie chiave essenziali per l’equilibrio marino sono gravemente a rischio, come diverse specie di squali e razze. C’è poi la ‘zona grigia’ della pesca ricreativa che non sempre rispetta i regolamenti,  essi stessi ancora inadeguati, e che insieme alla pesca illegale, è un fenomeno dilagante che aggrava la situazione. La stessa piccola pesca costiera, o pesca artigianale è forse più direttamente colpita dal sovrasfruttamento degli stock ittici.

Il progetto Swipe

Il WWF è in prima linea nella lotta contro i crimini di natura e contro il bracconaggio: un fenomeno, quello dei crimini contro la natura, molto impattante per la vita di ciascuno di noi, ma nello stesso tempo sottovalutato. Per questo è importante sensibilizzare i cittadini e aiutare le autorità a conoscere sempre meglio gli impatti sulla biodiversità. Grazie al progetto Swipe il WWF ha potuto effettuare campagne informative e collaborare in seminari di formazione con la magistratura e le forze di polizia, Capitanerie di Porto, Comando generale dei Carabinieri. Il WWF si è anche costituito parte civile in molti processi, come quello esemplare contro i pescatori illegali di datteri: Guardia Costiera, Guardia di Finanza hanno svolto infatti un’attività investigativa coordinata dalla Procura di Napoli che ha portato a scoprire una rete criminale molto estesa di pescatori di frodo che rivendevano i preziosi molluschi ai ristoranti. Il processo ha portato a condanne esemplari.

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