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Un accordo per salvare i delfini di fiume

Dalla Colombia arriva un segnale di speranza per i delfini di fiume, grazie alla prima Dichiarazione Globale firmata per scongiurarne l'estinzione

Sono sei le specie oggi esistenti, distribuite in Asia e Sud America

I delfini di fiume sono straordinari. In quanto predatori all’apice della piramide alimentare, sono le icone di alcuni dei più grandi sistemi fluviali del mondo. Ma tutte e sei le specie esistenti, distribuite tra Asia e Sud America, sono a rischio di estinzione. Dalla Colombia arriva un segnale di speranza, grazie alla prima Dichiarazione Globale per i delfini di fiume.

Dagli anni ’80, le popolazioni di delfini di fiume sono crollate del 73% a causa di una serie di minacce, tra cui l’impatto nelle reti da pesca, l’enorme impatto delle dighe idroelettriche, l’inquinamento derivante dall’agricoltura, dall’industria e dalle miniere e la perdita di habitat.

La minaccia della crisi climatica

La recente morte di oltre 150 delfini di fiume nel lago Tefé, in Amazzonia, devastato dalla siccità, dimostra che il cambiamento climatico sta diventando una minaccia sempre più grave per la loro sopravvivenza.

Dopo decenni di questo declino apparentemente irreversibile del numero dei delfini di fiume in tutto il mondo, tutte e sei le specie sopravvissute – la focena senza pinna dell’Amazzonia, dell’Indo, del Gange, dell’Irrawaddy, del Tucuxi e dello Yangtze – sono ora classificate come in pericolo o in grave pericolo di estinzione. Una settima specie, il delfino di fiume cinese o baiji, è stata dichiarata estinta nel 2007.

E’ necessaria un’azione urgente ed è per questo che gli stati dell’Asia e del Sud America si stanno riunendo in Colombia per firmare la storica Dichiarazione Globale per i delfini di fiume, che impone una vera e propria tabella di marcia per il recupero delle popolazioni di questi cetacei.

Indicatori della salute dei grandi fiumi del Pianeta

Sono indicatori della salute di alcuni dei fiumi più importanti del mondo, tra cui l’Amazzonia e l’Orinoco in Sud America, e l’Ayeyarwady, il Gange, l’Indo, il Mekong, il Mahakam e lo Yangtze in Asia.

Questi fiumi sostengono innumerevoli comunità, dalle popolazioni indigene e comunità locali in aree remote fino ai residenti delle megalopoli. I fiumi irrigano anche vaste quantità di terreni agricoli e sostengono la ricchezza di fauna selvatica. Laddove le popolazioni di delfini d’acqua dolce prosperano, è probabile che lo siano anche i sistemi fluviali nel loro complesso, così come le comunità e le innumerevoli altre specie che dipendono da essi.

I risultati degli sforzi di conservazione

Sebbene il quadro globale sia desolante, gli sforzi di conservazione si sono rivelati efficaci nell’arrestare il declino di alcune specie di delfini di fiume, anche in alcuni dei bacini fluviali più densamente popolati del mondo, come l’Indo e lo Yangtze.

In Cina, il numero delle focene dello Yangtze, l’unica focena d’acqua dolce al mondo, in grave pericolo di estinzione, è aumentato del 23% negli ultimi cinque anni a seguito di rigide misure di protezione e sforzi di conservazione. Nonostante ciò, ci sono ancora solo 1.249 focene dello Yangtze.

Nel frattempo, la popolazione dei delfini del fiume Indo, a rischio di estinzione, è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni grazie all’azione collettiva del governo, delle comunità e delle ONG, in testa il WWF. Ma ne restano solo circa 2.000.

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