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La bolletta del gas va adeguata agli obiettivi climatici

Un nuovo report di ECCO per il WWF sul prezzo dell'energia mostra come la bolletta del gas finanzi infrastrutture sovradimensionate, con contratti a lungo termine e sia tassata molto meno di quella elettrica

Una bolletta senza strategia di decarbonizzazione

In questo periodo ci troviamo di fronte al problema dei prezzi dell’energia e del gas. Problema a cui si sta rispondendo con misure di emergenza e non nella prospettiva di sviluppo di un piano di ridimensionamento dell’utilizzo del gas. La struttura della bolletta del gas, infatti, non include affatto le politiche di decarbonizzazione, né una strategia di phase-out del gas fossile dai sistemi energetici, e non tiene conto del fatto che il gas è un combustibile fossile e il suo ruolo andrebbe ridimensionato, nella prospettiva del suo superamento in uno scenario a zero emissioni di gas serra.

Il nuovo report di ECCO

L’incremento degli investimenti nelle infrastrutture per il gas, componente onerosa nella bolletta finale, rappresenta un aggravio crescente per i consumatori e una perdita di risorse per lo sviluppo di alternative a zero emissioni. In aggiunta, gli approvvigionamenti del gas sono solitamente legati a contratti di lungo periodo, che rischiano di introdurre un’ulteriore barriera alla decarbonizzazione.

Queste alcune delle conclusioni a cui giunge un’analisi della bolletta del gas in Italia che il WWF ha commissionato a ECCO, il think tank indipendente sulle politiche climatiche, e del quale è stato anticipato l’executive summary.

  • Analisi delle bollette gas in Italia
    Analisi delle bollette gas in Italia

    I principali risultati del report di ECCO commissionato dal WWF Italia sul prezzo dell'energia

La narrativa costante negli ultimi venti anni parla di gas come combustibile di ‘transizione permanente’ senza prevedere la fine del suo utilizzo. Questa è un’operazione molto rischiosa sia in termini ambientali (bruciare il gas fossile provoca emissioni di CO2 e contribuisce al cambiamento climatico) sia in termini di sostenibilità economica.

Oggi siamo costretti ad affrontare il problema dei prezzi dell’energia e del gas, ma non si può pensare di risolvere la situazione solo con misure di emergenza che mantengono in vita una struttura pensata e permeata sui combustibili fossili, o addirittura rischiano di aggravare la situazione in vista della decarbonizzazione. Occorre affrontare i problemi strutturali. Inoltre, il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) e la LTS (Strategia a Lungo termine) non sono aggiornati e non sono coerenti tra loro

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia WWF Italia

La componente ambientale

Il rapporto sottolinea che a oggi il gas naturale non paga nei prezzi finali una componente ambientale significativa, soprattutto quando paragonato al settore elettrico. Per un utente domestico tipo, il costo unitario degli oneri ambientali nella bolletta gas è infatti quasi 20 volte inferiore a quello della bolletta elettrica. Un simile disequilibrio deve essere corretto perché rappresenta una barriera importante per la transizione energetica.

L’incremento dei costi

È necessaria una nuova governance della bolletta del gas che parta da una strategia ordinata di phase-out come matrice per validare nuovi investimenti e un riordino del sistema tariffario per equilibrare i costi ambientali dei consumi energetici di elettrico e gas in sintonia con gli obiettivi di decarbonizzazione. Al contrario, la mancanza di una strategia di phase-out dal gas fossile si traduce in un incremento dei costi complessivi del sistema energetico e un ritardo nello sviluppo di alternative maggiormente sostenibili, con implicazioni sistemiche sulla crescita e la decarbonizzazione degli altri settori.

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