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Progressi limitati per il clima al G20, ora tocca alla COP26

Il vertice manda alcuni segnali importanti, ma a Glasgow è necessario fare molto di più per colmare i divari di ambizione su clima e natura

Al G20 progressi limitati per il Clima

In vista dei negoziati sul clima della COP26 a Glasgow, i leader riuniti al G20 hanno riaffermato e preso nuovi impegni per agire contro crisi climatica, ma c’è bisogno di molto di più per imprimere quel cambio di passo necessario ad adeguare l’azione climatica.

Nella dichiarazione conclusiva del Summit G20, i leader delle maggiori economie mondiali hanno stabilito i passi che faranno per affrontare la crisi climatica e proteggere e ripristinare la biodiversità.

Ci aspettavamo molto di più dai paesi del G20, responsabili del 78% delle emissioni globali di gas serra. Ora devono aumentare i loro obiettivi e piani nazionali (NDC) per il 2030, in modo che l’attuale divario di ambizione per limitare l’aumento della temperatura globale a i 1,5° C sia colmato, e che siano messe in atto politiche strutturali. Sappiamo che i Paesi devono fare molto di più di quanto già promesso, come ha dimostrato il rapporto sugli NDC della Convenzione sul Clima. Non possiamo permetterci di aspettare fino al 2025. Quindi la COP26 deve partire da questi impegni, adottando una Roadmap di Glasgow per accelerare l’attuazione che stabilisca il corso dell’azione tra ora e allora.

Manuel Pulgar-Vidal, responsabile Clima ed Energia WWF Internazionale

Gli impegni per la natura

L’impegno dei leader al G20 per fermare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030 ci porta un passo più vicino ad un mondo nature positive ed è essenziale per proteggere la salute umana e i mezzi di sussistenza. È anche una spinta all’azione per il clima. I leader che si incontreranno da oggi in poi a Glasgow devono ricordare che non esiste una strada percorribile per limitare il riscaldamento globale a 1,5C senza proteggere e ripristinare la natura.

Gavin Edwards, coordinatore globale del New Deal for Nature and People, WWF Internazionale

Mille miliardi di alberi entro il 2030

Accogliamo con favore l’obiettivo condiviso dai leader del G20 di piantare mille miliardi di alberi entro il 2030, che, se attuato in modo inclusivo ed efficace, sarebbe un contributo significativo al Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi. Data l’urgenza con cui abbiamo bisogno di proteggere e ripristinare le foreste a livello globale, abbiamo bisogno di più di obiettivi più ambiziosi e i leader del G20 dovrebbero sostenere l’impegno di oggi con piani di attuazione e finanziamenti credibili – e garantire che questi sforzi coinvolgano le popolazioni indigene e le comunità locali e siano condotti nel pieno rispetto dei loro diritti e territori. Gli sforzi per ripristinare gli ecosistemi forestali devono andare di pari passo con una rapida decarbonizzazione e gli sforzi per fermare la deforestazione delle foreste permanenti, che continuano ad essere distrutte a tassi allarmanti. È anche importante assicurare che gli alberi siano piantati nei posti giusti – idealmente come parte di strategie di ripristino degli ecosistemi più ampie e inclusive – e in consultazione e collaborazione con le comunità locali.

Fran Price, responsabile Foreste, WWF Internazionale
  • La reazione del WWF al G20 di Roma
    La reazione del WWF al G20 di Roma

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