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WWF e Mulino Bianco impegnati per l'Agricoltura Rigenerativa

L’edizione 2025 della "Carta del Mulino" accoglie la sfida dell’agricoltura rigenerativa

Nell’ambito degli Obiettivi al 2030 su clima e biodiversità, gli impegni per ridare spazio alla natura e riportare in equilibrio i cicli bio-geochimici della biosfera rimangono attuali e urgenti.

La Carta del Mulino” è un progetto di sostenibilità ambientale, economica e sociale, nato dalla collaborazione di Barilla con il WWF, le Università di Bologna e della Tuscia, CNR-IBE. Attivo dal 2018, il disciplinare volontario per la coltivazione sostenibile del grano tenero ha consentito di aumentare la diversità degli agroecosistemi, ha contribuito alla tutela della fertilità del suolo, ha ridotto l’utilizzo delle sostanze chimiche.

Il disciplinare della Carta del Mulino è in continua evoluzione per dare risposte concrete alle crisi ambientali, e con l’edizione 2025 accoglie la sfida dell’agricoltura rigenerativa per perseguire con sempre maggiore efficacia l’obiettivo di ripristinare e migliorare la salute degli agroecosistemi. I dati disponibili con il monitoraggio degli effetti delle attuali 10 regole della Carta evidenziano già una funzione rigenerativa nei terreni agricoli coinvolti.

In questo contesto, Mulino Bianco ha realizzato il primo biscotto interamente prodotto con farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa, il nuovo Buongrano, con l’introduzione dello schema di certificazione FoodChain ID Regenerative Farming Standard (RGN) e si è impegnato a estendere progressivamente questo modello a tutta la produzione. Entro il 2030, tutti i prodotti Mulino Bianco saranno realizzati con farina di grano tenero proveniente da agricoltura rigenerativa certificata.

E’ un passo importante verso un approccio olistico che mette al centro la salute del suolo e degli agroecosistemi. Attraverso pratiche mirate come le rotazioni colturali, che restituiscono nutrienti al terreno e favoriscono la sua naturale fertilità, la copertura vegetale durante i periodi di riposo colturale per proteggere il suolo, la creazione di aree fiorite dedicate ad api, farfalle e altri insetti utili, la riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi e grazie a una gestione più attenta con l’uso di tecnologie digitali per monitorare gli impatti e migliorare le pratiche, è possibile rigenerare la fertilità dei terreni, aumentare la biodiversità, migliorare i cicli dell’acqua e rafforzare la resilienza delle comunità agricole.

In questo percorso, il WWF lavora come partner scientifico e istituzionale, supportando Mulino Bianco nella identificazione e nello sviluppo delle pratiche agricole rigenerative.

“WWF Italia, partner del percorso della Carta del Mulino, riconosce l’importanza dell’agricoltura rigenerativa come risposta concreta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità e crede in un modello di collaborazione multi-stakeholder che vede coinvolti, insieme all’azienda e al WWF, tutti gli attori della filiera, le università e i centri di ricerca”. – ha dichiarato  la nostra Direttrice Generale Alessandra Prampolini “Il progetto, avviato nel 2018, dimostra che è possibile conciliare produzione alimentare di qualità con il ripristino e la tutela degli agroecosistemi, a partire dal suolo. Con le sue 10 regole, la Carta del Mulino ha già mostrato effetti positivi sui terreni agricoli e, proseguendo nella sua evoluzione, continuerà a contribuire attivamente alla salute degli ecosistemi e all’incremento della biodiversità” 

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