Pandanews

Una lettera di intenti per proteggere l'AMP di Portofino dagli attrezzi fantasma

A conclusione della Blue Panda Week nell'AMP di Portofino e nell'ambito del progetto di economia circolare EcoeFISHent, la tavola rotonda sull'applicazione della legge Salvamare

A Camogli l’incontro sull’applicazione della legge Salvamare

La Blue Panda Week si è conclusa con una tavola rotonda organizzata da WWF nell’ambito del progetto EcoeFISHent, dal titolo “EcoeFISHent presents: la Legge Salvamare e la sua applicazione” , che si è tenuta all’hotel Cenobio del Dogi di Camogli. Fra i partecipanti, oltre a WWF e Area Marina Protetta, importanti giuristi, rappresentanti della Capitaneria di Porto, scienziati dell’Università di Genova, componenti del progetto EcoeFishent ed esponenti della Regione Liguria, di enti e organizzazioni locali. Al termine della discussione è stata firmata una lettera di intenti tra tutti gli attori locali per la prevenzione, raccolta, smaltimento e laddove possibile, il riciclo, degli attrezzi fantasma dall’Area Marina Protetta di Portofino, con un ruolo di coordinamento da parte della stessa.

Dall’incontro è emersa l’importanza del superamento della precedente confusione interpretativa sulla classificazione dei rifiuti accidentalmente pescati, che adesso sono chiaramente equiparati ai rifiuti urbani. I relatori hanno tuttavia evidenziato alcune criticità della Legge “Salvamare” come l’eccessivo rinvio a futuri decreti attuativi. Sarà dunque necessario riempire la norma, in molte parti troppo generica, di contenuto e definire concretamente le modalità organizzative, le competenze, le procedure, le tempistiche, identificando le necessità e avviando la stagione del dialogo e della collaborazione, sia in senso orizzontale, tra i vari portatori di interesse, sia verticale: dal livello territoriale sino a quello nazionale e sovranazionale. 

Il ruolo centrale dei comuni

È stato inoltre evidenziato il ruolo centrale che avranno i Comuni e la necessità di garantire, a loro favore, misure di sostegno sia economico, sia logistico. Sarà allo stesso tempo necessario prevedere incentivi concreti a favore dei pescatori per supportare la pulizia del mare.

Molto positiva anche l’attenzione che la norma pone alle associazioni ambientaliste nelle attività di pulizia, a patto che non se ne incrementi la burocratizzazione. Infine, le attività preventive di sensibilizzazione giustamente previste dovranno essere dirette verso tutti coloro che usufruiscono del mare: in particolare i pescatori ricreativi, spesso inconsapevoli dei danni dovuti alla perdita accidentale delle lenze da pesca.

La Salvamare è un primo passo

Sebbene la Legge Salvamare rappresenti  un passo avanti nel riconoscimento dell’importanza della esigenza di tutela del Mar Mediterraneo, il WWF non può che evidenziare la scarsa attenzione attribuita dall’Italia alla tematica mare e pesca, in particolare alla luce della limitata partecipazione alla Conferenza ONU sull’Oceano 2022 appena conclusasi a Lisbona, dove, l’Italia  si è negativamente distinta per non aver preso parte ad eventi su tematiche sempre più cruciali per la transizione ecologica ed economica del nostro Paese, tra cui la pesca artigianale, l’uso delle risorse marine, il deep sea mining e la pianificazione degli impianti eolici offshore. Questo approccio è ancora più grave se si considera che l’Italia è in grave ritardo nella presentazione dei propri piani di gestione dello spazio marittimo e le sue aree marine protette soffrono ancora di gravi criticità che ne limitano fortemente l’efficacia. 

Il WWF auspica quindi che il Governo e i suoi Ministeri aprano al più presto un dialogo serio e costruttivo con tutti gli stakeholder coinvolti nella salvaguardia del Mar Mediterraneo, non solo sulla Salvamare ma anche sulle aree marine protette e gli obiettivi europei di tutela efficace del 30% dei nostri mari entro il 2030.

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