Pandanews

Lotta agli attrezzi "fantasma" con la Blue Panda Week

Nell'AMP di Portofino entra nel vivo il progetto EcoeFISHent per liberare i fondali marini e dare nuova vita agli scarti della filiera ittica

Il progetto EcoeFISHent entra nel vivo

Dall’8 al 12 luglio, nell’Area Marina Protetta di Portofino, si è svolta la Blue Panda Week. In quei giorni la Blue Panda, barca a vela ambasciatrice del WWF, ha sostato di fronte alla spiaggia di Camogli ed è entrato nel vivo il progetto EcoeFISHent, che ha l’obiettivo di promuovere la lotta alle ghost gear e favorire l’economia circolare legata al recupero degli scarti della filiera ittica.

La Blue Panda a Camogli

Le attività per la lotta a reti e lenze che soffocano i mari

Nel corso delle attività svolte, il WWF ha liberato i fondali liguri da alcuni attrezzi fantasma insieme all’AMP di Portofino e sub di Reef Alert Network a Punta Chiappa. Grazie alla collaborazione dei pescatori di Santa Margherita Ligure e di ARPAL è stata inoltre effettuata un’operazione di Fishing for litter, cioè di recupero di microplastica in mare. Il materiale recuperato è stato poi analizzato a bordo della Blue Panda al microscopio per visualizzare le microplastiche presenti, mentre una parte delle lenze fantasma recuperate è stata fornita a Proplast per valutarne la possibilità di riciclo. 

Le attività della Blue Panda Week a Camogli
Video di Emanuele Quartarone

Ogni anno in mare fra le 500mila e 1 milione di tonnellate di ghost gear

Ogni anno a livello globale si stima che tra 500mila e 1 milione di tonnellate di attrezzi da pesca finiscano in mare. Si tratta di una tipologia di rifiuto con un impatto fortemente deleterio sugli ecosistemi marini perché determina il soffocamento e l’intrappolamento della fauna e della flora provocando danni permanenti.

Giulia Prato, responsabile mare WWF Italia

Il ruolo del WWF nel progetto EcoeFISHent, insieme all’AMP di Portofino, è quello di proteggere l’ambiente marino, in particolare le importantissime foreste di gorgonie che sono gravemente danneggiate dalle lenze usate nella pesca ricreativa, ma non solo.

Reti fantasma nei fondali dell'AMP di Portofino
Le attività di recupero reti fantasma realizzate dai sub di reef Alert network
Foto di Luca Coltri

Stiamo promuovendo la collaborazione di tutti gli attori locali: dai pescatori (professionisti e ricreativi) ai subacquei sino alle organizzazioni e alle autorità locali, per porre fine a questi comportamenti dannosi promuovendo azioni di prevenzione e protocolli per una corretta segnalazione, raccolta, recupero e, laddove possibile, riciclo degli attrezzi dispersi e della plastica recuperata.

Giulia Prato, responsabile mare del WWF Italia
Ghost gear nel fondale dell’AMP di Portofino
Foto di Alessandro Grasso

L’eccezionale visione del progetto EcoeFISHent consiste nell’applicazione di un modello di business in grado di mettere insieme pubblico, istituti di ricerca, ONG, grandi e piccole imprese per un obiettivo comune: la tutela dell’ambiente. Grazie ai processi innovativi messi a punto dal progetto, gli scarti del pesce, le reti usate e gli imballaggi in bioplastica saranno infatti trasformati in sostanze e materie utili per diversi utilizzi, anche su un piano industriale e di commercio. Il ruolo di FILSE (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico), in qualità di capofila e in rappresentanza di Regione Liguria, consiste in particolare nel coordinamento dell’ampio partenariato di EcoeFISHent per la concreta messa a punto delle catene di valore che verranno sviluppate sul nostro territorio grazie a questo progetto

Maria Nives Riggio, Vice Direttore Generale di FILSE
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