Acqua

Il WWF per la tutela delle acque
Il WWF Italia è impegnato da sempre nel campo della difesa del suolo, tutela dei fiumi e governo delle acque. Oggi siamo impegnati nella campagna #ProtectWater. Scopri di più >>
Il WWF Italia è impegnato da sempre nel campo della difesa del suolo, tutela dei fiumi e governo delle acque con campagne di sensibilizzazione nazionali (1980 la discesa del Po, 1990 campagna fiumi) e internazionali (livingrivers 2001), con attività di educazione ambientale specifiche (“Classi controcorrente” 2002), denunce puntuali di abusi sul territorio, proposte di aree protette e gestione diretta di Oasi “acquatiche” (fluviali, zone umide, sorgenti…), accordi con altri soggetti per promuovere la riqualificazione fluviale (“Patto per i fiumi” con Giovani Imprenditori di Confindustria e Coldiretti, 2001) e la gestione naturalistica del reticolo idrografico (accordo con Associazione Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, 2005; accordo con Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni, 2006; Spinning Club Italia 2011).
Nel 2010 ha promosso una campagna per la tutela dei fiumi e delle acque in Italia per ribadire e rilanciare la richiesta di un impegno forte e diretto a tutte le istituzioni nel garantire il mantenimento o il raggiungimento del “buono stato ecologico” degli ecosistemi d’acqua dolce entro il 2015, come previsto dalla Direttiva europea sulle acque 2000/60/CE e per favorire l’applicazione della Direttiva europea sul rischio alluvioni 2007/60/CE.
L’acqua è un bene comune e per questo il WWF è stato tra i promotori di progetti di legge per il “diritto all’acqua” (2007) e ha appoggiato il referendum sulla gestione dei servizi idrici, poi vinto, del 12/13 giugno 2011.
Il WWF Internazionale, attraverso il proprio programma “Freshwater”, si batte per la tutela delle più importanti riserve d’acqua del pianeta dei più grandi bacini idrografici come in Amazzonia o nel bacino del Niger o del Congo, perché la tutela degli ecosistemi acquatici e il corretto governo delle acque è anche indispensabile per garantire un’efficace risposta al cambiamento climatico in atto.
Protesta dei pesci di fiume
Sabato 25 gennaio, saremo presenti all’iniziativa nazionale “La protesta dei pesci di fiume”, promossa da Legambiente e i Free Rivers insieme a molte altre associazioni (Arci Pesca Fisa, CIPRA Italia, Cirf, Federazione Nazionale Pro Natura, Lipu, Mountain Wilderness, Salviamo il Paesaggio).
L’iniziativa è per la tutela della biodiversità dei nostri fiumi e la corretta applicazione della Direttiva Quadro Acque. La protesta parte dal tema dell’impatto del mini-idroelettrico ma vorremmo evidenziare anche situazioni critiche di progetti di infrastrutture che alterano la naturalità del fiume per la cui difesa ci stiamo battendo.
La protesta dei Pesci di fiume è occasione per evidenziare tutte le tipologie di pressioni e minacce (es dalle Casse di espansione sul Piave, a sbarramenti, vari etc) che ci sono o incombono sui fiumi. L'iniziativa rientra nella nostra Campagna LiberiAmo i fiumi lanciata a fine 2019.
Convegno "Un futuro per i nostri fiumi"
Il riscaldamento globale sta determinando pesanti cambiamenti sul ciclo idrologico. In questi ultimi anni si sono susseguite iniziative, a livello internazionale e nazionale, per definire strategie e indirizzi a favore della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Purtroppo in Italia vengono riproposti e realizzati interventi infrastrutturali di canalizzazione dei fiumi, di interruzione della loro continuità, di gestione delle sponde tramite distruzione della vegetazione ripariale attraverso meccanismi emergenziali e lontani da una visione di bacino; si aggiunga il consumo di suolo che continua ad erodere spazio vitale lungo i fiumi, l’insufficiente qualità della stragrande maggior parte dei nostri corpi idrici.
Non abbiamo più molto tempo per ripensare il futuro del nostro pianeta.
Abbiamo bisogno di politiche innovative, di una visione spaziale basata sul bacino idrografico, come peraltro previsto dalle direttive europee Acque (2000/60/CE) e Alluvioni (2007/60/CE) e di medio – lungo periodo, che consenta di affrontare responsabilmente gli effetti dei cambiamenti climatici.
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Vajont 50 anni dopo

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Registrazione Convegno 21-11-2019
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